
“Ho lavorato nella polizia locale del comune di Villa
d’Adda per ben 31 anni ed in tutti
questi anni di lavoro a Villa d’Adda sono sempre stato accolto con affetto e ho ricevuto molto dalla gente del paese,
pertanto mi sento in dovere di rendere
una piccola parte di quello che ho ricevuto a tutta la cittadinanza.
Mi preme anche dire che quando il mio nome è
uscito come il nome del candidato sindaco della lista Filadda, ci sono stati
alcuni cittadini che si sono stupiti perché io non sono residente a Villa
d’Adda.
Questo è vero, ma come ho detto prima ho passato molto più del mio
tempo a Villa d’Adda di quanto non ne abbia trascorso a Carvico, conosco sicuramente molto meglio il
territorio di Villa d’Adda, le sue potenzialità e i suoi problemi anche in conseguenza
del lavoro che ho svolto.
E comunque
credo che la residenza anagrafica non dia il senso di appartenenza ad un
territorio, ma il territorio va vissuto ed io Villa d’Adda l’ho vissuta e la
vivo”.
6 commenti
Write commentiMa per piacere, lo sanno tutti a Villa d'Adda cosa ha ricevuto e dove si e' impegnato maggiormente, gli unici a non saperlo sono i forestieri e i giovani della sua lista.
ReplyPenso anche che il mancato confronto con l'altro candidato sindaco, le abbia giovato.
Certo che l'invidia è una brutta cosa!
ReplyBravo Giulio ti stimo
ReplyRicordi : fai del bene e scorda fai del male ricorda
Stefano
Purtroppo quando non si sà controbattere a temi seri descritti nel programma elettorale di filadda, "purtroppo per queste persone", l'unico sfogo è la denigrazione delle persone, ma non importa la gente di Villa d'Adda è intelligente e superiore a queste meschinità, auguriamo che queste persone che vivano la loro vita, la più serena possibile.
Replybuonasera simpatico o meno non interessa ma andando nella sostanza per caso qualcuno giovane o meno ha pensato di abbassare l addizionale comunale (tassa che pagano i cittadini) in busta paga ? come si vuol dire non possiamo? ci sono troppi debiti? vedrò più avanti..?
ReplyTu impegnati di più a non denigrare le persone, caro A.L.
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